Sull’inceneritore di Copenaghen i dati raccontano un’altra storia

Sull’inceneritore di Copenaghen i dati raccontano un’altra storia
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L’impianto con pista da sci di Amager Bakke è moderno e dotato di tecnologie all’avanguardia, ma condanna la Danimarca a importare rifiuti dall’estero per alimentarlo. Così il governo fa retromarcia e annuncia: entro il 2030 capacità di incenerimento ridotta del 30 per cento e stop all’import

Come si può leggere nell’articolo, l’importazione di rifiuti da incenerire è una costante degli ultimi anni. E Amager Bakke lo fa dal suo primo anno di funzionamento a regime. Nel 2017 sono state bruciate nei forni dell’inceneritore 354mila tonnellate di rifiuti e 3mila tonnellate di biomasse.
Nel 2018 rispettivamente 404mila e 39mila tonnellate (totale: 443mila). Nel 2019 le biomasse sono quasi raddoppiate arrivando a 74mila tonnellate, mentre i rifiuti sono rimasti stabili a 403mila (totale: 477mila tonnellate). Per arrivare alle 439mila tonnellate di rifiuti e 160mila di biomasse e un totale di 599mila tonnellate nel 2020. Il flusso, in media, è di circa 250-300 camion che entrano ogni giorno nell’impianto carichi di rifiuti.