Sorpresa Italia: stavolta è prima nel riciclo

Sorpresa Italia: stavolta è prima nel riciclo
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Nel trattamento dei rifiuti, è l’Italia la nazione europea più virtuosa.
Rapporto Ue-Regioni: primato italiano per il riciclo.
Il nostro paese raggiunge il 79% di quanto trattato, in alcuni Stati (Bulgaria, Romania) è solo al 3%


È quanto emerge dal rapporto della Commissione europea sulla Coesione. Il riciclo, segnala in particolare, è di gran lunga la modalità di trattamento più importante in Italia e in Belgio, dove raggiunge rispettivamente il 79% e il 77% dei rifiuti trattati. Hanno una quota superiore al 50 per cento solo otto Stati membri ed è un percentuale molto più bassa in altri stati, ad esempio in Bulgaria e Romania, dove solo il 3 per cento dei rifiuti viene trattato mediante riciclaggio.

La percentuale di rifiuti riciclati è leggermente aumentata nel l’Ue-27, passando dal 37% del totale dei rifiuti trattati nel 2010 al 38% nel 2018, emerge poi dal rapporto. Nel 2018, sono state prodotte nell’Ue più di 2,3 miliardi di tonnellate di rifiuti, pari a circa 5,2 tonnellate a persona. La produzione di rifiuti, segnala anche lo studio, segue da vicino il ciclo economico: È diminuita nel 2008 quando la crisi economica ha colpito, ma è aumentata con la ripresa portandosi a livelli più alti di prima. Per la sostenibilità ambientale, è fondamentale il riciclo. Infatti, per lo sfruttamento sostenibile delle risorse a disposizione, il riciclo dei rifiuti è fondamentale ed essenziale. Il riciclo e non solo, quindi. Con il riutilizzo creativo dei rifiuti, si tutela l’ambiente e la salute. Così invece di essere sprecati e finire in discarica (provocando danni ambientali e costi) vengono riutilizzati in un processo circolare. Infatti, per riciclo dei rifiuti si intende l’insieme di strategie e metodologie messe in atto per recuperare materiali utili dai rifiuti. In questo modo, il materiale di riciclo può essere nuovamente utilizzato. Così si evita di smaltire tutti i rifiuti in discarica.

Sostenibilità
Il riciclo garantisce maggiore sostenibilità al ciclo di produzione e utilizzazione dei materiali, riduce il consumo di materie prime, l’utilizzo di energia e l’emissione di gas serra associati. Il riciclo non sostituisce la discarica e l’inceneritore, ma ne diminuisce l’utilizzo con grande vantaggio per l’ambiente e per la sostenibilità economica. Il sistema di riciclo coinvolge l’intero processo produttivo e non solo la fase finale. Un prodotto, infatti, deve essere progettato nell’ottica del riciclo utilizzando materiali biodegradabili. Questi facilitano lo smaltimento naturale nel momento in cui il prodotto si trasforma in rifiuto, materiale riciclabile come il vetro ed evitando i materiali più difficili o impossibili da riciclare. La raccolta differenziata dei rifiuti è un passaggio fondamentale del processo. Permette infatti di diminuire i costi, soprattutto a carico dell’ambiente, dei processi di trattamento (leggi tutto su economia sostenibile e inquinamento). I materiali riciclabili includono tutti i rifiuti che possono essere riutilizzati per produrre nuovi oggetti uguali allo scarto (vetro, carta) oppure utilizzati per produrre nuovi materiali (legno, tessuti). La forma di riciclo che rende di più in termini di basso impatto e costo ambientale è proprio il riutilizzo, cioè il riuso dei rifiuti. Tra gli esempi più chiari di prodotti riciclabili c’è quello delle bottiglie di vetro. Queste invece di subire un processo di lavorazione che costerebbe energia preziosa, vengono rimesse sul mercato e riutilizzate nel sistema dei vuoti a rendere. Possono diventare materiali riciclati: legno; vetro; carta e cartone; tessuti; pneumatici; alluminio; acciaio; plastica; rifiuti organici. «La plastica merita un discorso a parte, in ordine al ri ciclo- sottilinea il Giornale dell’Ambiente-. Quando diciamo plastica intendiamo infatti un insieme piuttosto diversificato di materiali. Un oggetto in plastica è infatti composto nella maggior parte dei casi da diversi tipi di plastica. Riciclare la plastica significa quindi utilizzare dei macchinari e un complesso sistema di lavorazione in gradi di dividere i vari tipi di plastica. Il processo è dispendioso in termini ambientali. Ne consegue che differenziare la plastica non è una soluzione al problema ambientale. È necessaria una diminuzione della produzione e dell’utilizzo di questo materiale». La raccolta differenziata dei rifiuti è il primo passo per un corretto riciclaggio dei rifiuti. Con la raccolta differenziata – riciclo, i privati cittadini svolgono una prima differenziazione, in base al tipo di rifiuto. In questo modo il riciclo, o riciclaggio, permette il riutilizzo dei materiali.

Scopo
Lo scopo del riciclo è quello di indirizzare ogni tipo di rifiuto verso trattamento di smaltimento o recupero dei materiali più adatto, che va dallo stoccaggio in discarica o all’incenerimento – termovalorizzazione per il residuo indifferenziato, al compostaggio per l’organico e al riciclo per il differenziato riciclabile come carta, vetro, alluminio, acciaio e plastica. I sistemi di riciclaggio rifiuti consente di diminuire i rifiuti indirizzati a discariche ed inceneritori con importanti risparmi di energia e di materie prime. Per esempio la produzione di una tonnellata di carta riciclata richiede circa 400.000 litri d’acqua e 5000 kWh in meno di quella richiesta dalla stessa quantità di carta nuova, oltre a risparmiare 15 alberi.