TAKE AWAY… Si! Ma sostenibile!

TAKE AWAY… Si! Ma sostenibile!
Condividi su

Il lockdown ha costretto tutti noi ad una profonda riflessione, e ci si augura una maggiore consapevolezza del valore della terra e delle risorse.
Per esempio, abbiamo constatato quanto incide il nostro muoverci nei confronti della qualità dell’aria (mai avuto aria migliore) o la nostra presenza in quanto esseri umani nell’aumentare i consumi di materiali e di conseguenza imballaggi e rifiuti.
In molti hanno approfittato di questa pausa e si son posti l’obiettivo di ridurre l’uso di imballaggi, cercare di fare il pane in casa, oppure ci si è avventurati in imprese artistiche costruendo manufatti con gli imballaggi (alcuni esempi ci sono anche sulla nostra pagina).

Ora iniziano le riaperture dei ristoranti ma solo con asporto take away, in attesa delle aperture definitive. Chiedete o informatevi, verificate se il ristorante che state scegliendo ha pensato anche all’ambiente.
Molti gestori si son attrezzati ancora con contenitori in plastica nonostante l’accorato appello che da anni arriva da ambientalisti e scienziati di abbandonare questo materiale e nonostante linee guida europee plastic FREE per il contrasto alla diffusione di plastica.
Premiate chi propone contenitori in polpa di cellulosa (carta) o materiali compostabili che possono essere smaltiti nei centri di compostaggio.
Se però ci siamo accorti tardi che il ristorante consegna in contenitori di plastica, possiamo sempre lavare quei contenitori e RIUTILIZZARLI per conservare pietanze, alimenti, oppure per le spezie, così da dare almeno una seconda vita al post consumo.

Qualcuno può pensare che gli imballaggi in plastica sono comunque riciclabili, ma la notizia di tonnellate di plastica che viaggiano in tutta Italia che non possono essere trattate per carenza di impianti suggerisce, anzi impone, di ridurre proprio l’uso di imballaggi in plastica.
Oltre a ciò va evidenziato che chi produce imballaggi, soprattutto per questioni di richieste dai loro clienti, non utilizza materia prima seconda (polimeri derivati dal riciclo), quindi prevalentemente utilizzano granuli provenienti da materia prima, più estrazioni di petrolio più produzione di imballaggi nuovi.

Noi possiamo scegliere, sta al nostro senso di responsabilità, scegliamo l’ambiente.

Come sempre… “Se tutti facciamo poco, insieme possiamo fare molto”.