Perchè la R di RIDURRE è il piano A

Il RICICLO è importante ma non basta più.
La filiera del riciclo in ITALIA è a rischio
La filiera del riciclo della plastica in ITALIA è a rischio a causa della competizione delle importazioni a basso costo, dell’eccessiva burocrazia e dell’aumento dei costi dell’energia, che portano a un calo della competitività e a rischi di chiusura degli impianti europei. Questa crisi mette a repentaglio il raggiungimento degli obiettivi di economia circolare e di transizione verde in Europa.
La situazione attuale
- Concorrenza delle importazioni: L’aumento di importazioni di plastica riciclata e vergine a basso costo da paesi extra-UE sta rendendo insostenibile la competizione per gli impianti europei.
- Burocrazia: L’eccessiva burocrazia e le normative troppo complesse per gli impianti all’interno dell’Unione Europea contribuiscono alla crisi del settore.
- Costi energetici: L’alto costo dell’energia rende difficile e non redditizio il funzionamento degli impianti di riciclo, che sono grandi consumatori di elettricità.
Conseguenze
- Rischio di chiusura degli impianti: Molti impianti di riciclo sono a rischio chiusura a causa della perdita di competitività, con previsioni che indicano una significativa perdita di capacità di riciclo entro il 2025.
- Perdita di capacità di riciclo: Tra gennaio e luglio 2025, la capacità di riciclo persa è stata quasi pari a quella di tutto il 2024 e tre volte superiore al 2023, indicando un declino critico.
- Impatto sulla transizione ecologica: Il collasso del settore del riciclo rischia di compromettere gli obiettivi di riduzione delle emissioni, di utilizzo di materiali riciclati e di diminuzione della dipendenza da materie prime vergini.
Leggi l‘Articolo del Sole 24 Ore
MALATI DI PLASTICA
Inoltre le microplstiche, sono il nuovo fattore di rischio cardiovascolare e sono causa di malattie cardiocircolatorie e placche che causano arterio sclerosi.
L’effetto delle microplastiche nel nostro corpo può portare a 4 volte più alto il rischio di avere ictus o infarti, possono essere presenti nel liquido follicolare e nel liquido seminale e sono causa di infertilita
Le microplastiche in concentrazione vanno ad interferire con il sistema ormonale.
Nell’acqua potabile “dell’acquedotti – del sindaco” ZERO MICROPLASTICHE mentre nelle acque minerali in bottiglie di plastica PET sono state rilevate 1 Milione di particelle di plastica per litro.
L’Italia è il primo paese in Europa e il secondo al mondo (dopo il Messico) per consumo pro capite di acqua in bottiglia.
Ogni giorno CONSUMIAMO IN ITALIA 30 milioni di bottiglie d’acqua e ALL’ANNO 10,95 miliardi di bottiglie.
I COSTI SANITARI DELL’INQUINAMENTO DI PLASTICA ALL’ANNO SONO DI 1500 MILIARDI DI DOLLARI
Vedi il video “Da presa diretta 28/09/2025”

E gli inceneritori non hanno più senso, sia sul piano della sostenibilità che sul piano economico.

Il caso più eclatante è la Cina che ha puntato massicciamente sull’incenerimento ma a causa dell’implementazione efficace delle politiche di riciclo e un generale calo dei consumi, non ha più la quantità di rifiuti che aveva in passato per alimentare i propri impianti di termovalorizzazione, creando una crisi inaspettata nel settore. Questo “paradosso” indica un miglioramento ambientale, poiché le città come Shenzhen sono diventate virtuose, con zero rifiuti domestici destinati alle discariche.
Cause della crisi
- Calo dei rifiuti: La Cina sta sperimentando una carenza di rifiuti, con conseguente crisi per gli impianti di termovalorizzazione che non hanno più scarti da bruciare per produrre energia.
- Politiche di riciclo efficaci: L’introduzione di norme più severe sulla raccolta differenziata, iniziata dal 2017, sta dando i suoi frutti, dimostrando che un modello più sostenibile è possibile.
- Aumento della sostenibilità: La diminuzione dei rifiuti non è una crisi, ma una notizia positiva, poiché significa che l’ambiente sta migliorando e la produzione è più efficiente.
Cause del cambiamento
- Aumento della raccolta differenziata: La Cina ha potenziato le politiche di raccolta differenziata e i cittadini stanno gradualmente adottando pratiche più sostenibili.
- Cambiamento delle politiche di importazione: Dal 2018, la Cina ha cessato di importare la maggior parte dei rifiuti di plastica e di altri materiali, non volendo più trattare scarti di bassa qualità.
- Riduzione del consumo e della produzione: Un calo generale dei consumi e un migliore sfruttamento delle risorse hanno contribuito a diminuire la produzione di rifiuti.
Implicazioni
- Industria in crisi: L’industria degli inceneritori è in crisi, poiché non ha più la materia prima per operare.
- Città virtuose: C’è un effetto positivo sul piano ambientale, con esempi di successo come Shenzhen, una metropoli che non ha più rifiuti domestici in discarica.
- Un cambiamento positivo: La scarsezza di rifiuti da bruciare segnala un successo nella transizione verso un’economia più sostenibile.
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